Le vertigini rappresentano uno dei disturbi più diffusi e insidiosi, che affligge un’ampia fascia di popolazione, senza distinzione di età. 

Questa sensazione di instabilità, che può variare da lievi sbandamenti a vere e proprie giravolte percepite nell’ambiente circostante, spesso si manifesta all’improvviso, gettando chi ne soffre in uno stato di ansia e incertezza. 

Ma quali sono le cause dietro a questo misterioso fenomeno? 

Le origini possono essere molteplici: problemi all’apparato vestibolare dell’orecchio, disturbi della cervicale, o anche condizioni cardiache. 

Ogni tipo di vertigine può essere accompagnato da un insieme di sintomi specifici, che possono variare da leggeri capogiri a forti sensazioni di rotazione, spesso accompagnati da nausea, difficoltà di equilibrio, e talvolta disturbi visivi o uditivi.

Come capire se le vertigini sono da cervicale: segnali e diagnosi

Quando si parla di vertigini cervicali, si fa riferimento a quelle vertigini che traggono origine da problemi legati alla cervicale, l’area del collo dove la colonna vertebrale incontra il cranio. Questa tipologia di vertigine è spesso provocata da tensioni muscolari, traumi, usura delle vertebre o disfunzioni dei nervi cervicali. 

I segnali che possono indicare una vertigine di origine cervicale includono:

  • dolore e rigidità del collo
  • mal di testa e tensione alla base del cranio
  • peggioramento con movimenti del capo
  • limitazione nei movimenti del collo.

Per una diagnosi accurata, è fondamentale rivolgersi a un professionista che valuti la storia clinica del paziente e conduca un esame fisico dettagliato. 

Esami di imaging, come radiografie, risonanza magnetica o TAC possono essere necessari per osservare l’entità delle alterazioni cervicali. 

Inoltre, test specifici di valutazione vestibolare possono essere utili per escludere altre cause di vertigini. 

Una volta confermata la diagnosi, il trattamento può essere personalizzato in base alla gravità e alla causa sottostante, spaziando da terapie fisiche a interventi più specifici come la fisioterapia e l’osteopatia o, solo sotto prescrizione medica e in casi particolari, trattamenti farmacologici.

Quanto durano le vertigini da cervicale? Tempistiche e fattori influenzanti

La durata delle vertigini cervicali può essere estremamente variabile, influenzata da una serie di fattori che comprendono la causa sottostante, la gravità del disturbo e l’approccio terapeutico adottato. 

Analizziamo in dettaglio questi aspetti.

  • Causa e gravità: le vertigini cervicali possono derivare da una vasta gamma di cause, come sforzi muscolari, traumi, artrite cervicale o dischi intervertebrali degenerati.
    Le vertigini legate a tensioni muscolari o lievi traumi tendono a risolversi più rapidamente, spesso entro poche settimane con un adeguato riposo e trattamenti conservativi.
    Al contrario, condizioni più gravi come la degenerazione dei dischi o l’artrite possono causare vertigini per mesi, o addirittura diventare una condizione cronica.
  • Intervento terapeutico: la risposta al trattamento gioca un ruolo cruciale nella determinazione della durata delle vertigini.
    Trattamenti quali osteopatia, fisioterapia, agopuntura o interventi chiropratici possono accelerare il processo di guarigione.
    L’adattamento posturale e l’ergonomia, specialmente per chi lavora molte ore al computer, sono essenziali per evitare ricadute e migliorare la stabilità del collo.
  • Stile di vita e gestione del dolore: l’impegno del paziente nel seguire le raccomandazioni terapeutiche e nel modificare le abitudini di vita necessarie è fondamentale. Attività fisica regolare adatta e tecniche di gestione dello stress possono contribuire significativamente a ridurre la frequenza e l’intensità delle vertigini.
  • Monitoraggio e follow-up: la regolare valutazione medica è importante per monitorare i progressi e aggiustare il trattamento, se necessario.
    A volte, possono essere richiesti ulteriori esami diagnostici per escludere altre cause se le vertigini persistono, nonostante il trattamento.

Mentre molte persone con vertigini cervicali vedono miglioramenti entro alcune settimane, altre possono sperimentare sintomi per un periodo più prolungato, a seconda della complessità delle cause sottostanti e della risposta al trattamento.

Vertigini e orecchio: come riconoscere i sintomi auricolari

Le vertigini legate all’orecchio sono causate da disturbi dell’apparato vestibolare, che si trova nell’orecchio interno e gioca un ruolo cruciale nell’equilibrio e nella percezione spaziale del corpo. 

Vediamo quindi quali sono i principali disturbi auricolari che possono provocare vertigini e, per riconoscerli meglio, quali sono gli altri sintomi correlati.

  • Otitis media → infiammazione dell’orecchio medio, spesso di origine batterica o virale, che provoca dolore all’orecchio, febbre, lievi vertigini, perdita temporanea dell’udito.

  • Disfunzione della tuba di Eustachio → implica una sensazione di orecchio tappato, lievi vertigini, variazioni dell’udito.

Condizioni più gravi:

  • Malattia di Ménière → caratterizzata dall’accumulo di fluido nell’orecchio interno (cause sconosciute), provoca sintomi quali vertigini gravi, perdita dell’udito, tinnito, sensazione di pienezza auricolare.

  • Fistola perilinfatica → interferendo nel collegamento tra l’orecchio medio e interno (che permette alla perilinfa di fuoriuscire), si manifesta con vertigini scatenate da cambiamenti di pressione, fluttuazioni dell’udito, tinnito.

  • Labirintite → infiammazione del labirinto, la quale può essere scatenata da infezioni virali o batteriche, provoca sintomi quali vertigini intense e improvviso senso di disorientamento, nausea e vomito, perdita dell’udito (spesso temporanea), ronzii o fischi nell’orecchio colpito.

  • Neurite vestibolare → ovvero, un’infiammazione del nervo vestibolare, che può essere causata da un virus, provoca vertigini severe e continue, che non variano con il movimento del capo, nausea e difficoltà a stare in piedi o camminare senza supporto

  • Otosclerosi → ossia, un’alterazione dell’osso che circonda l’orecchio interno, può causare vertigini lievi ma costanti, e perdita dell’udito graduale, a causa di un anormale rigonfiamento delle ossa. I sintomi includono:

 

È chiaro che i disturbi auricolari che possono provocare vertigini possono essere i più disparati, dai più lievi a quelli più gravi. 

È fondamentale, pertanto, discutere ogni sintomo con il medico curante o con l’otorinolaringoiatra, il quale può consigliare gli esami diagnostici specifici da effettuare per una corretta valutazione.

Una volta ottenuta la diagnosi accurata, il medico stesso dovrebbe indicare come trattare il disturbo con una terapia mirata, personalizzata in base alle esigenze individuali del paziente.

Quando le vertigini dipendono dal cuore: sintomi cardiaci da considerare

Le vertigini possono talvolta essere un segnale di allarme di problemi cardiaci, un sintomo che non va mai sottovalutato, specialmente se si verifica insieme ad altri segni indicativi di malattie cardiovascolari. 

Ecco alcuni sintomi cardiaci da considerare quando le vertigini potrebbero avere una correlazione con il cuore:

  • dolore toracico
  • palpitazioni
  • dispnea
  • svenimenti o lipotimie
  • sintomi associati (nausea, sudorazione eccessiva e debolezza generale).

Se si presentano vertigini con uno o più di questi sintomi, è cruciale consultare immediatamente un medico per accertamenti, che possono includere test come l’elettrocardiogramma o l’ecocardiogramma, essenziali per determinare se le vertigini sono legate a condizioni cardiache.

Differenze chiave tra vertigini cervicali e auricolari

Premettendo che l’autodiagnosi non è mai consigliabile e che è sempre essenziale consultare il proprio medico per discutere di qualsiasi disturbo o sintomo, è tuttavia possibile ottenere una prima indicazione sulla natura delle vertigini osservando come si manifestano, la loro intensità e la presenza di altri sintomi correlati. 

Comprendere il contesto e le caratteristiche specifiche delle vertigini può aiutare a guidare la discussione con il medico, che potrà poi indirizzare il paziente verso i passaggi diagnostici più appropriati.

Cercare di capire se le vertigini siano causate da problemi cervicali o auricolari è fondamentale per orientarsi verso il trattamento adeguato. 

 

  • Le vertigini cervicali derivano generalmente da problemi al collo, come tensioni muscolari, disallineamenti vertebrali o artrite, e sono spesso associate a dolore o rigidità del collo.
    I movimenti o le posture del capo possono aggravarle, e si manifestano tipicamente come una sensazione di instabilità più che di vero e proprio giramento.
  • Le vertigini auricolari sono legate a disfunzioni dell’orecchio interno, che è cruciale per il mantenimento dell’equilibrio.
    Queste vertigini sono caratterizzate da una sensazione intensa di rotazione, che può essere accompagnata da perdita dell’udito, tinnito e nausea, e tendono a essere scatenate o esacerbate da cambiamenti rapidi di posizione.

Approcci diagnostici: determinare la causa delle vertigini

Per diagnosticare correttamente le vertigini e identificare la loro causa sottostante, i medici adottano una serie di approcci che possono includere:

  • Anamnesi dettagliata: raccogliere informazioni complete sulle circostanze di insorgenza delle vertigini, sintomi associati e la storia medica pregressa del paziente.
  • Esame fisico: verificare la presenza di sintomi neurologici, controllare l’udito e la funzione vestibolare, ed esaminare il collo per rilevare eventuali problemi muscolo-scheletrici.
  • Test diagnostici specifici:
    • Test vestibolari: valutazioni come la calorimetria o la videonistagmografia (VNG) aiutano a determinare se il disturbo è di origine vestibolare.
    • Imaging: radiografie del collo, risonanza magnetica (MRI) o tomografia computerizzata (CT) possono essere utilizzate per identificare anomalie strutturali o patologie specifiche del collo o dell’orecchio interno.
    • Test audiologici: esami come l’audiometria per valutare la capacità uditiva e rilevare eventuali perdite di udito correlate a disturbi auricolari.
  • Valutazione posturale: analizzare la postura e l’allineamento del corpo, particolarmente utili per identificare se le vertigini hanno una componente cervicale dovuta a problemi posturali o tensioni muscolari.

Questi approcci diagnostici permettono ai medici di formulare una diagnosi accurata e di orientare il paziente verso il trattamento più appropriato, sia esso riabilitativo, farmacologico, o di altro tipo, in base alla specifica causa delle vertigini.

Trattamenti efficaci per le vertigini da cervicale

Le vertigini cervicali possono essere gestite efficacemente attraverso un approccio integrato che include diverse modalità terapeutiche

Gli interventi osteopatici giocano un ruolo fondamentale, con le loro tecniche di manipolazione

e liberazione dei blocchi delle vertebre cervicali, per alleviare tensioni e migliorare la mobilità. 

Questi trattamenti sono completatii efficacemente dalla fisioterapia, che può includere esercizi di stretching e rafforzamento specifici per il collo, oltre a tecniche di postura correttiva. 

Il supporto medico potrebbe includere l’uso di antinfiammatori non steroidei (da assumere solo sotto prescrizione medica) per controllare il dolore e l’infiammazione, raccomandati per brevi periodi durante le fasi acute. 

L’adozione di un’ ergonomia corretta nel quotidiano è altresì importante per prevenire la ricorrenza dei sintomi.

Rimedi per le vertigini legate all’orecchio

Nel trattamento delle vertigini auricolari, l’osteopatia offre approcci complementari come la mobilizzazione cranio-sacrale, che aiuta a stabilizzare le funzioni dell’orecchio interno, influenzando le pressioni fluidiche. 

Questi trattamenti osteopatici possono essere integrati con la riabilitazione vestibolare, che include esercizi per rafforzare il sistema vestibolare e migliorare l’equilibrio. 

Per affrontare le cause sottostanti delle vertigini, possono essere necessari trattamenti medici specifici. 

La collaborazione tra professionisti della salute, inclusi medici, audiologi e fisioterapisti, è essenziale per un trattamento efficace e completo, assicurando che tutte le potenziali cause siano adeguatamente indirizzate.

Prevenzione delle vertigini: consigli utili

Prevenire le vertigini inizia con l’adozione di uno stile di vita sano e la gestione dei fattori di rischio associati. 

Mantenere un’adeguata idratazione è essenziale, così come seguire una dieta equilibrata ricca di vitamine e minerali, che supportano la funzione nervosa e l’equilibrio. 

L’attività fisica regolare, particolarmente quella che migliora la forza muscolare, la flessibilità e l’equilibrio, come l’allenamento funzionale e lo stretching, può essere molto efficace. 

Per chi soffre di vertigini cervicali, è importante prestare attenzione alla postura, soprattutto durante l’uso di dispositivi elettronici, per evitare tensioni prolungate nel collo. 

Consultare periodicamente un osteopata, come il dottor Andrea Foriglio, può aiutare a mantenere l’equilibrio del corpo e a prevenire i disturbi muscolo-scheletrici, che potrebbero contribuire alle vertigini. 

L’osteopata può offrire consigli personalizzati e trattamenti preventivi che aiutano a mantenere l’equilibrio del corpo in modo naturale ed efficace.